Corni, scaramanzia e Pulcinella: nel calderone magico della tradizione partenopea

C'è un profondo legame si intesse fra i corni portafortuna, la scaramanzia e la maschera di Pulcinella. È un qualcosa che fa parte del retaggio della cultura popolare, naturalmente, ma anche che si perde nel tempo, fra i nodi e gli snodi della storia più antica, fra tradizione e religione.

Il tutto è stato unito nel calderone magico della tradizione partenopea e mescolato, fornendo una versione multiforme ed originale del passato.

Corno portafortuna: non è vero ma ci credo!

Il cornetto antisfiga, a Napoli chiamato o' curniciello, è il talismano contro la cattiva sorte più famoso al mondo (probabilmente).

Secondo gli studi, pare che i primi ad utilizzare le corna degli animali per scacciare la sfortuna fossero gli uomini del Neolitico, che cominciarono a metterle dinanzi agli ingressi delle prime capanne e palafitte. Il motivo si deve all'uso stesso delle corna nnel mondo animale, ovvero impiegate per combattere il nemico e vincerlo.

In tempi relativamente più recenti, gli Antichi Egizi le offrivano in dono alla dea Iside affinché proteggesse gli animali durante il parto.

In ambito greco, invece, le corna erano associate anche alla capra Amaltea, nutrice di Zeus, il dio dell'Olimpo e di tutti i dei.

Com'è facile immaginare, la forma fallica del corno portafortuna non è casuale, in quanto collegata al dio Priapo presente sia nella cultura greca, che in quella romana. Priapo era il dio della forza sessuale e della fertilità, nonché della prosperità.

A Napoli il culto di Iside era molto diffuso e, trattandosi dell'ultimo avamposto della lingua greca al tempo dei Romani, è chiaro che tutte le consuetudini e le credenze si siano mescolate fra loro, dando vita ad un nuovo, incredibile talismano: il curniciello rosso.

Caratteristiche del corno antisfiga

Per funzionare a dovere, il corno deve avere delle precise caratteristiche:

• Essere rosso: perché il rosso è il colore del sangue e della vita, ma anche del fuoco che illumina la strada

• Essere storto: per spingere via le malelingue

• Avere la punta: altrimenti che corno sarebbe?

• Essere in un materiale frangibile e/o vuoto: secondo la tradizione, quando il corno antisfiga si rompe del tutto (o solo la punta), vuol dire che ha assolto perfettamente il suo dovere. Ecco perché dovrebbe essere vuoto, così che possa intrappolare il male, ed essere in un materiale frangibile come la terracotta

• Deve essere un regalo

Oltre a tali caratteristiche, per funzionare alla perfezione deve essere attivato. Come? Semplicemente premendo la punta del corno sul palmo della mano sinistra di chi lo riceve in dono.

Pulcinella, la Maschera grottesca dell'ironia

La celebre maschera della Commedia dell'Arte, Pulcinella, ha anch'essa un retaggio antico.

Resa famosa dall'attore Silvio Fiorillo intorno alla metà del XVI secolo d.C., secondo alcune fonti potrebbe essere una reinterpretazione di Maccus, un personaggio delle Atellane romane in voga intorno al IV secolo a.C. , ovvero degli spettacolari vernacolari molto apprezzati dal popolino.

Qualunque sia la sua vera origine, Pulcinella è oggi la maschera napoletana per eccellenza, caratterizzata da una verve poliedrica di ironia e solarità.

È per questo che la sua maschera viene associata al corno, poiché la sua irriverenza grottesca può, con una semplice risata, deridere e scacciare le malelingue e la cattiva sorte.

Il corno portafortuna con Pulcinella: la scelta di Macrì

Macrì ha voluto unire due simboli emblematici in un'unica creazione: il corno portafortuna con Pulcinella.

L'intento è quello di creare un talismano super potente contro la sfiga, un oggetto d'arredo che racconti una storia, che parli di una cultura remota ed ancestrale, ma che sappia proteggere e portare fortuna a chi lo riceve in dono.

Puoi scegliere fra il corno con una o addirittura tre facce di Pulcinella, rosso come vuole la tradizione o bianco, se ami un impatto artistico più contemporaneo. Ma, fidati, qualunque sia la tua scelta, sarà quella perfetta!